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MONDIALE BRASILE 2014
Battuta in finale l'Argentina di Messi con un gol del giovane Götze nel secondo tempo supplementare
RIO DE JANEIRO - È la Germania a scrivere la parola fine sul mondiale dei mondiali. È un ragazzo di poco più di venti anni, Götze, nel secondo tempo supplementare a consegnare alla nazionale tedesca il quarto titolo della storia, il primo della Germania riunificata. Battuta l'Argentina di Messi, che fallisce ancora una volta l'appuntamento con la consacrazione definitiva. I tedeschi vincono meritatamente, raccogliendo i frutti di un lavoro che parte da lontano, che coinvolge tutto il sistema del calcio tedesco, e che adesso potrebbe aprire un nuovo ciclo. Partita con occasioni importanti da entrambe le parti, ma con i tempi regolamentari che si chiudono sullo 0-0. Poi il guizzo vincente di Götze ed è Germania sul tetto del mondo.
PRIMO TEMPO. Forfait dell'ultimo momento tra le fila tedesche, con Löw costretto a rinunciare a Khedira. Al suo posto Kramer. Per il resto formazione titolare, con Neuer tra i pali, Lahm, Hummels, Höwedes e Boateng in difesa, Kramer, Schweinsteiger a centrocampo, Kroos, Özil e Müller a supporto di Miro Klose. L'Argentina risponde con Romero in porta, Zabaleta, De Michelis, Garay e Rojo in difesa, Mascherano, Biglia, Perez a centrocampo, Lavezzi e Messi a sostegno di Higuain. Non ce la fa a recuperare Di Maria. La tattica delle due squadre di scopre ben presto, con la Germania che lavora tanto con il suo possesso palla e l'Argentina che si affida spesso alle ripartenze. 20' appena è sui piedi di Higuain capita il regalo che può valere un mondiale. Maldestro colpo di testa di Kroos che diventa assist per un Higuain solo davanti a Neuer. Praticamente un rigore in movimento, con il Pipita che evidentemente ci pensa su troppo e calcia a lato tra l'incredulità generale. Alla mezz'ora l'Argentina esplode. Mascherano, vero motore di questa Argentina, pennella l'assist che Higuain tocca al volo sotto porta. La palla è dentro, ma l'attaccante è in evidente fuorigioco, e l'arbitro Rizzoli giustamente annulla. Prima della fine del primo tempo, al 44', il sussulto è della Germania, con Höwedes che stampa sul palo un colpo di testa su azione di calcio d'angolo. Si va al riposo sullo 0-0.
SECONDO TEMPO. La ripresa si apre con Agüero al posto di Lavezzi, in realtà uno dei migliori dei suoi fino a quel momento. E si apre con uno dei pochi sussulti di Leo Messi. Nella partita che lo avrebbe potuto consacrare davvero erede di Maradona, la pulce si perde, sembrando l'ombra di se stesso. Spreca due buone occasioni, fermato da Boateng e da Neuer. Poi svanisce. Le squadre si rimescolano. Entra Palacio per Higuain, e, come precedentemente il collega di reparto, manda all'aria un'occasione colossale. Liscio di Hummels, Palacio solo davanti a Neuer, si inventa un pallonetto debole ed inutile, destinato mestamente a fallire. Dall'altra parte la sensazione è che la Germania possa essere pericolosa e colpire da un momento all'altro, nel suo avvicinarsi all'area avversaria con la fitta rete di passaggi che tiene la pur buonissima difesa argentina sempre sulle spine. Occasionissima sui piedi di Schûrrle, subentrato nel primo tempo al.'infortunato Kramer, e Romero risponde in maniera imponente. Allo scadere dei tempi regolamentari, quando ormai arriva la consapevolezza dei supplementari, la mossa di Löw che deciderà il mondiale. Fuori Klose, dentro Götze.
TEMPI SUPPLEMENTARI. Con le squadre piuttosto stanche, i primi 15' di extra time scorrono senza colpo ferire. I giocatori hanno perso lucidità ed anche i neo entrati sembrano non incidere più di tanto. La partita di infiamma negli ultimissimi minuti del secondo supplementare, quando Schürrle va via sulla sinistra e pennella un cross perfetto per Mario Götze. Il giovane attaccante del Bayern Monaco stoppa di petto e al volo colpisce con il sinistro, e insacca la palla nel fondo della rete, dove Romero davvero nulla poteva fare. È il gol che vale il mondiale. Il Maracanà esplode, è il minuto 113 e il tempo per tentare un recupero è davvero poco. Gli argentini sembrano voler reagire e si aggrappano alle ultime forze rimaste. L'ultima occasione passerebbe proprio sui piedi di Messi, al 120', con una punizione da posizione a lui favorevole. La pulce spara alle stelle. Fischio finale, Gerrmania campione del mondo 2014. A distanza di 24 anni dal trionfo in Italia '90 la nazionale tedesca mette meritatamente in bacheca il quarto titolo mondiale, il primo dopo la riunificazione, e si prepara ad aprire un nuovo ciclo calcistico.
di Gloria Di Sandro
- 14 Luglio 2014
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