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DEVOZIONE POPOLARE

San Nicola di Mira: la tradizione natalizia che lo lega a "Babbo Natale"

Il 6 dicembre ricorrono i festeggiamenti del santo

Lo sapevate che l'antenato di Babbo Natale è un santo cristiano? Noi lo conosciamo come  San Nicola di Bari perché le sue spoglie riposano a Bari nella cattedrale a lui dedicata, ma in verità San Nicola è nato e vissuto in Asia Minore dal 250 al 326 d. c. circa. Era figlio di una famiglia nobile e, morti i genitori, ereditò una fortuna cospicua che spese nelle opere di carità. 

LA TRADIZIONE CHE LO LEGA A "BABBO NATALE". San Nicola viene spesso rappresentato  mentre tiene in mano tre sacchetti (talvolta riassunti in uno solo) di monete d'oro, spesso resi più visibili sotto forma di tre palle d'oro, perché una leggenda narra che nella città dove si trovava il giovane santo, un padre, non avendo i soldi per la dote alle sue tre figlie e farle così sposare dignitosamente, avesse deciso di mandarle a prostituirsi. Nicola, casualmente venuto a sapere di questa idea, gettò durante la notte  tre sacchetti di monete d'oro nella casa dei poveretti permettendo loro di dare una dote alle fanciulle, salvandone la purezza. Da questo gesto sarebbe nata la tradizione natalizia di Babbo Natale in quanto il nome di San Nicola, portato al Nord dalle storie dei marinai, sarebbe diventato il leggendario Santa Claus dei paesi anglosassoni, e il NiKolaus della Germania che a Natale porta i doni a bambini. Il santo compì molti miracoli in vita, compreso il salvataggio di alcuni marinai placando una tempesta e a motivo della sua carità e della sua profonda fede venne proprio eletto vescovo anche se non voleva.

LA PERSECUZIONE E LA VITA. Secondo alcuni scritti  del VI secolo avrebbe sofferto durante le ultime persecuzioni contro i Cristiani antecedenti Costantino e, nel 325, sarebbe invece  intervenuto al Concilio di Nicea. Muore il 6 dicembre di un anno incerto e il suo culto si diffonde rapidamente in Asia Minore: si  svolgono pellegrinaggi alla sua tomba, posta fuori dell'abitato di Mira, circolano moltissimi scritti in greco e in latino che lo fanno conoscere nel mondo bizantino-slavo e in Occidente, a Roma e  nel  Sud d'Italia, dominato da Bisanzio.

LE SPOGLIE DEL SANTO. Le sue spoglie vengono trafugate da alcuni marinai baresi che nel 1087 le portarono a Bari, sottraendole ai Turchi che avevano invaso l'Asia Minore. Da quel tempo Nicola è diventato il protettore della città pugliese e nel settembre 1089  i suoi resti trovano sistemazione definitiva nella cripta della basilica. Papa Urbano II  li depone personalmente sotto l'altare.

SANTO PROTETTORE DI...Oltre che della città di Bari, San Nicola è il santo protettore dei  bambini e dei ragazzi, dei farmacisti, dei mercanti, dei naviganti e dei pescatori.

di Fabiana Chini

- 29 Novembre 2009

Articolo scritto da Fabiana Chini
Redazione TevereNotizie.com

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Babbo natale è una banalizzazione di San Nicola, perchè si vuole cancellare dalla memoria popolare la devozione ai santi. C’è un’altra banalizzazione del Natale, di moda nell’alta società (oggi anche nel popolo): si festeggia l’equinozio invernale, con tanto di maghi che confezionano gli oroscopi e che promettono fortuna e felicità a chi fa certe pratiche nel periodo equinoziale, che si sovrappone (e si sostituisce) a quello natalizio. Non provate a dire che è superstizione: i sortilegi e gli scongiuri sono … cultura! Anche le iniziative sociali ormai sono dominate dal nuovo paganesimo: chi parla più, nella scuola, del Natale come la festa del Dio fatto uomo, diventato uno di noi? Nel migliore dei casi il Natale è presentato come uno dei tanti miti, frutto della fantasia umana, da raccontare ai bambini per carpire loro il proposito di essere un po’ più buoni, cioè un po’ meno fastidiosi. Così, pian piano, il cristianesimo lascia il posto alla nuova (anzi vecchissima) mentalità pa-gana, in nome del progresso e della cultura. E’ una bella sfida, che Fedor Dostoevskij, ne I fratelli Karamazov, sintetizza così: “Un uomo colto, un europeo dei nostri giorni può credere, credere ve-ramente, alla divinità del figlio di Dio, Gesù Cristo?”.

Commento inviato il 03-12-2009 da Oreste Malatesta

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