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L'ANGOLO DI FRA' PIO
Il senso della vita è la vita stessa. Dobbiamo ridare il giusto valore alle cose, il giusto significato alle azioni
Carissimi lettori,
oggi con voi voglio parlare del "senso della vita". Alla luce di ciò che succede nel mondo e soprattutto alla luce di com'è il mondo, verrebbe da chiedersi, ma la vita ha un senso? Quante volte diciamo la frase: "Che senso ha?", oppure quante volte abbiamo detto all'ex di turno "non ha più senso stare insieme". Questo ci dice che noi, in fondo, inseguiamo un senso, ma allo stesso tempo decidiamo di interrompere ciò che facciamo quando non troviamo più il senso di farlo. Vasco Rossi nel 2004 ha scritto una canzone dal titolo "Un senso", e qui di seguito ne trascrivo il testo tralasciando il ripetuto ritornello:
"Voglio trovare un senso a questa sera, anche se questa sera un senso non ce l'ha.
Voglio trovare un senso a questa vita anche se questa vita un senso non ce l'ha.
Voglio trovare un senso a questa storia anche se questa storia un senso non ce l'ha.
Voglio trovare un senso a questa voglia anche se questa voglia un senso non ce l'ha!
Voglio trovare un senso a questa situazione anche se questa situazione un senso non ce l'ha!
Voglio trovare un senso a questa condizione anche se questa condizione un senso non ce l'ha!
Voglio trovare un senso a tante cose anche se tante cose un senso non ce l'ha!
Sai che cosa penso che se non ha un senso domani arriverà, domani arriverà lo stesso".
Ecco, io credo che sostanzialmente Vasco ci voglia dire che non dobbiamo mai smettere di cercare il senso delle cose, anche se in alcune cose sembra che il senso non ci sia. Carissimi amici, insieme con voi, voglio capire se il dare senso a tutto ciò che facciamo sia giusto. Per esempio, chi di voi pensa che la guerra abbia un senso? O chi di voi pensa che il suicidio sia un'azione che ha un senso? O chi di voi pensa che guardare "Grande Fratello" o "L'isola dei famosi", o "Amici di Maria De Filippi" o "Uomini e donne" abbia un senso?
Credo che ci facciamo condizionare dal pensiero globale, che in pratica non importa che abbia un senso per gli altri; alla fine è importante che lo abbia per chi compie tali azioni. Tutto ha un senso, in base all'importanza che gli do, se una cosa per me, non è importante non ha senso, non ha senso che ci sprechi il mio tempo, ma se per un altro ce l'ha va bene così. Questo è il pensiero comune, ma a mio avviso non è pienamente giusto. Perché quando affermiamo, come Vasco Rossi, che dobbiamo trovare a tutto un senso, possiamo intendere che tutto ha un senso ma possiamo anche dire che non tutto ha un senso ma che io lo devo trovare per forza, altrimenti la mia vita è inutile, non ha senso. Allora, s'intende che il senso, il dare significato a una cosa, non è globale ma è personale, non è un principio o un valore ma è un fatto soggettivo.
Viviamo in un mondo, dove tutto è diventato soggettivo, non ci sono più i valori e i principi. Ci siamo abituati ad accettare che un altro non viva più un valore oggettivo, semplicemente perché i valori non esistono, ma esiste la percezione personale: non puoi venirmi a dire che questo o quello non lo posso fare, non avendo senso farlo, perché è tutto soggettivo, ciò che tu pensi che sia sbagliato o immorale per me è giusto, non puoi venirmi a parlare di valori, ma è solo un tuo punto di vista. Non essendoci più i valori e i principi, ben vengano i matrimoni tra omosessuali e la pillola abortiva. Diciamo che tutto è soggettivo per il semplice fatto, credo, che non vogliamo più cercare il senso delle cose, solo perché il cercarlo comporta un sacrificio, un accettare che ci siano cose che sono giuste e altre che no. Comporta riconoscerli come valori e come principi che vanno rispettati. Oltretutto siamo convinti che le cose senza senso le facciano gli stupidi o i matti. Solo alcune azioni, sono da elencare tra quelle che non hanno un senso, e sono le più terrificanti. Ciò che però circonda la normalità, ciò che circonda il mio mondo, il mio agire, ha tutto un senso.
Credo, cari amici, che noi affermiamo questo solo perché dicendo il contrario possiamo incorrere nel rischio di essere etichettati come persone che non hanno un senso. Allora solo le azioni terribili (quelle che noi non compiamo) non hanno senso di essere compiute, per le altre è tutto relativo e soggettivo. Guardare le cose con uno sguardo diverso è corretto se è fatto per scoprire il motivo per cui io sto dando o no il significato a una cosa, mentre non è giusto se lo faccio per evadere, per non dovermi sforzare, per giustificare la mia condotta. Mi giustifico dicendo che tutto è soggettivo, perché scoprendo di fare una cosa senza senso io mi considero uno stupido. Allora meglio non cercarlo, meglio dire secondo il mio punto di vista è così, meglio dire "io vivo alla giornata" che dire che faccio le cose senza senso; dire "vivo alla giornata" mi fa sentire a posto, dire invece che faccio alcune cose senza senso mi fa sentire uno stupido, uno scemo. Gesù Cristo ha fatto una cosa senza senso ai nostri occhi umani, perché si è lasciato crocifiggere senza reagire, senza cercare di difendersi. Tutto ciò non ha senso; che senso ha credere a un Dio che si è lasciato crocifiggere? Non ha senso! Non ha senso seguire un Dio così! Un Dio che mi dice di dover portare la croce ogni giorno. Se però si guarda al mistero della croce con un'altra visuale, il senso si trova. Si scopre che noi, per Dio, siamo stati il senso di questa decisione, noi siamo stati l'unico motivo, perché senza quest'avvenimento noi saremmo stati ancora nei peccati, e saremo morti nei nostri peccati, non ci sarebbe stata via di salvezza. La croce la dobbiamo portare lo stesso, ma se io credo nella vita eterna acquista un senso, un significato. San Paolo dice: "Se Cristo non è risuscitato, vana è la nostra fede"...certo...perché sarebbe una fede senza senso.
Prendiamo come esempio la storia di Eluana Englaro: non aveva senso che continuasse a vivere in quella situazione, vero? Su Wikipedia è stato scritto: "a seguito di un incidente stradale, ha vissuto in stato vegetativo per diciassette anni, fino alla morte naturale sopraggiunta a seguito dell'interruzione della nutrizione artificiale". Per dare un senso a questa morte su Wikipedia e sui maggiori quotidiani nazionali è stato scritto che "la morte era avvenuta in modo naturale a seguito dell'interruzione della nutrizione". Scusate, dove è il senso di quanto scritto? Cosa c'è di naturale in un'interruzione della nutrizione? Eluana è morta perché il cibo è stato interrotto, è morta di fame! Non respirava grazie ad una macchina, lei da una macchina si nutriva! In base a quanto attestavano anche i medici, Eluana aveva normalmente il suo ciclo mensile! Allora perché non scrivere semplicemente come sono andati i fatti? Perché scrivendo e affermando quanto dico io c'è l'arresto per omicidio per chi l'ha fatto e per chi l'ha permesso. Invece scrivendo e attestando ciò che hanno scritto i media scatta la comprensione, per un padre che non ce la faceva più, che non riusciva più a trovare il senso della sua vita, in primis, e poi di quella della figlia, e il senso l'ha trovato interrompendo l'alimentazione. La comprensione non deve aumentare o diminuire in base ad una scelta fatta ma si deve dare in base ad un fatto. Il padre di Eluana la comprensione l'aveva, e ce l'ha tuttora, il punto, però è che si è voluto giustificare un atto, affermando che se per lui questa situazione non aveva senso, è giusto che sia finita così! Il 29 Novembre 2010 il regista Mario Monicelli decide di farla finita perché la sua vita non aveva più senso che andasse avanti. Aveva un tumore in fase terminale e ha deciso di non andare avanti. Molti a tale fatto hanno detto che è stata una libera scelta, e che se per lui la sua vita non aveva più senso ha fatto bene a farla finita. A questo punto anche il suicidio è ammesso? Capite che cosa sta succedendo, di questo passo arriveremo ad ammettere anche un omicidio o uno stupro! No cari miei, non sto esagerando: se a un'auto gli togli i freni, appena trova una discesa, prende velocità e non la fermi più, si schianterà sicuramente. Ecco al mondo sono stati tolti i freni, e prima di rischiare che si schianti dobbiamo rimetterli.
Il paradosso del nostro tempo nella storia è che abbiamo costruito edifici sempre più alti, ma moralità sempre più basse. Autostrade sempre più larghe, ma orizzonti sempre più ristretti. Abbiamo case più grandi e famiglie più piccole, più comodità ma meno tempo per goderle. Abbiamo più laureati e meno posti di lavoro, più esperti capaci di risolvere i problemi e più problemi da risolvere. Abbiamo imparato come guadagnarci da vivere, ma non sappiamo come vivere. Abbiamo aggiunto anni alla vita, ma non vita agli anni. Comunichiamo con 5.000 amici su Facebook, e non comunichiamo con i nostri cari. Questo è il tempo di famiglia con due redditi e di redditi senza famiglie, di case più belle ma famiglie distrutte. Questo è il tempo delle relazioni di una notte, delle pillole che possono farti fare di tutto, dal rallegrarti al calmarti, dall'addormentarti all'ucciderti. Questo è il tempo in cui facciamo le cose senza senso, ma che nessuno ha il coraggio di ammetterlo perché ha paura di passare da stupido.
Dobbiamo ridare il giusto valore alle cose, il giusto significato alle azioni. Dobbiamo ritrovare il senso della vita.
Il senso della vita è la vita stessa. Ha un senso perché è la mia vita, non degli altri! È mia! La mia vita non può essere una copia di quella dell'ultimo/a tronista di "Uomini e Donne"! Il modello di vita proposto dai media non può e non deve intaccare il mio stile di vita e il mio pensiero. Il senso della vita, quindi, è la vita stessa, ed è tramite questa che Dio mi invita a mettermi in cammino verso la santità.
BUON CAMMINO A TUTTI.
Fr. Pio Maria
Comunità Mariana Oasi della Pace
- 27 Maggio 2011
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